Lo sport fa bene. E deve essere anche sicuro.
Per questa ragione Sport and go ha voluto attivare un sistema di prevenzione e di promozione a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: Child Safeguarding Policy – CSP.
Educare attraverso lo sport è la mission di Sport and go (PER ABBREVIAZIONE SAG) .
Il progetto sportivo infatti, organizzato, serio e continuativo, è integrato e reso completo da quello educativo grazie alla collaborazione di tutti gli educatori sportivi di Sport and go .
Ed è proprio grazie al loro mandato educativo che le figure adulte di riferimento, nel progetto di Sport and go , sono chiamate ad un’attenzione seria e profonda verso i giovani atleti. Perché il loro ruolo non è semplicemente quello di crescere campioni sportivi ma, prima di tutto, quello di permettere ai più giovani una più ampia conoscenza di sé stessi, delle potenzialità e dei limiti del proprio corpo imparando a valorizzarlo, permettendo loro anche di sperimentare socialità, rispetto, onestà, altruismo e tutti quei valori che appartengono al nostro essere uomini e donne.
L’IMPEGNO APORT AND GO NEI CONFRONTI DELLE BAMBINE, DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI
Considerando inscindibile il progetto educativo da quello sportivo Sport and go , in un’ottica di salvaguardia, cura e protezione dei bambini, bambine e adolescenti, assume nei loro confronti i seguenti impegni:
Sensibilizzazione e formazione
Sport and go s’impegna ad assicurare che il proprio personale, i volontari ed ogni persona rappresentante SAG abbiano piena consapevolezza delle problematiche legate a qualunque forma di abuso e violenza nei confronti dei minori.
Prevenzione
SAG s’impegna ad assicurare che il proprio personale, i volontari e ogni persona rappresentante l’associazione si prodighi per creare un ambiente in cui i diritti dei minori siano sempre tutelati e i possibili abusi prevenuti.
Segnalazione
SAG s’impegna ad assicurare che il proprio personale, i volontari e ogni persona rappresentante l’associazione sappia individuare con estrema chiarezza quando diventa necessario segnalare un sospetto di possibile abuso e quali azioni intraprendere in tale situazione.
Di conseguenza SAG s’impegna ad assicurare un intervento efficace in risposta ad una segnalazione di abuso.
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
SAG nomina il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà partecipare ai seminari informativi e formativi organizzati dal Centro Sportivo Italiano APS e/o da SAG
DEFINIZIONI E AMBITO della CSP
La CSP investe tutti i settori di attività del DENOMINAZIONE SOCIALE.
Pertanto, si stabilisce che per
– VOLONTARI,
– DIRIGENTI,
– TECNICI DELLE DIVERSE DISCIPLINE,
– PERSONALE
– ISCRITTO/A CHE OPERI, A QUALSIASI TITOLO, ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA ASSOCIATIVA
Costituiscono comportamenti rilevanti, da evitare e prevenire:
1) abuso psicologico;
2) abuso fisico;
3) molestie e abusi sessuali;
4) bullismo e comportamenti discriminatori;
5) omissione negligente di assistenza (c.d. “neglect”).
Per abuso psicologico si intende denigrare, umiliare, respingere, isolare, intimidire, aggredire verbalmente e qualsiasi altro comportamento teso a ledere l’autostima del/la tesserato/a.
Per abuso fisico si intende qualsiasi atto deliberato e sgradito che possa causare, in senso reale o potenziale, danni fisici e/o traumi volontari o, in ogni caso, danni alla salute. L’abuso può anche configurarsi nel costringere l’atleta a carichi di lavoro inadeguati all’età, al genere, e alla struttura e capacità fisica oppure anche la costrizione a doversi allenare anche da infortunato o comunque dolorante.
In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscano il consumo forzato di
alcool o sostanze dopanti di vario genere vietate dalle norme vigenti.
Per molestie o abusi sessuali si intende qualsiasi condotta fisica, psicologica o verbale, avente connotazione sessuale, non desiderata o il cui consenso è forzato, manipolato o addirittura negato.
La molestia e l’abuso possono avere origine anche da altri elementi discriminatori quali: razza, religione, colore, credo, origine etnica, caratteristiche fisiche, genere, orientamento sessuale, disabilità, età, status socioeconomico e capacità atletiche.
Per bullismo si intende qualsiasi comportamento aggressivo da parte di uno o più soggetti, tenuto personalmente oppure attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, che tende ad infliggere una sofferenza psicologica e fisica o a provocare l’isolamento sociale di qualsiasi persona iscritta all’associazione, sia che si tratti di caso isolato sia di atti ripetuti nel tempo.
Per omissione negligente di assistenza (c.d. “neglect”) si intende il mancato intervento di un Dirigente, Tecnico o di qualsiasi Tesserato/a, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, nonostante la venuta a conoscenza di uno degli eventi sopracitati.
CRITERI DI ATTUAZIONE
Diffusione e sensibilizzazione
SAG garantisce un’ampia diffusione della CSP, della relativa Procedura e del Codice di comportamento.
La sensibilizzazione coinvolgerà tutto il personale di SAG, il personale di organizzazioni Partner con i loro rappresentanti e tutti gli stakeholder e, in particolare, i bambini, le bambine, gli adolescenti e coloro che se ne prendono cura.
La diffusione è gestita in modo da assicurare che la Policy ed il Codice di Comportamento siano pienamente compresi; a tal fine può prevedersi l’utilizzo di traduzioni nella lingua dei beneficiari e la produzione di materiali esplicativi a misura di bambino.
Selezione e assunzione di personale
La selezione e l’assunzione del personale o di altri collaboratori deve riflettere l’impegno del SAG nella tutela dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, garantendo che vengano adottati controlli e procedure atti ad escludere chiunque non sia ritenuto idoneo a lavorare con i minori.
SAG prima di assegnare un incarico di qualsiasi tipo, deve procedere all’acquisizione delle idonee certificazioni rilasciate da parte delle autorità competenti relative ai precedenti penali. In caso di incarichi entrati in vigore prima dell’adozione del precedente documento, l’Associazione procederà all’acquisizione delle suddette certificazioni per tutti i suoi collaboratori.
Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per l’Associazione a contatto con minori deve visionare e sottoscrivere il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione, rispettandone ogni singola parte.
Formazione
Il personale di SAG e i suoi rappresentanti, in relazione allo specifico ruolo all’interno dell’organizzazione, devono essere supportati nello sviluppare competenze, conoscenze ed esperienze rispetto alla gestione della tutela dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.
Inclusione della CSP nei sistemi e nei processi gestionali
La CSP anima ogni sistema e processo di SAG, già esistenti o attuati in futuro, che possano avere ricadute sulla tutela dei minori, così da creare un ambiente nel quale i diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti siano costantemente rispettati.
Tecnologie di comunicazione ed informazione
Un regolamento interno disciplinerà l’utilizzo appropriato delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione quali internet, siti web, siti di social network o fotografia digitale, onde poter assicurare che i bambini, le bambine e gli adolescenti non corrano rischi.
Tale regolamento conterrà̀ indicazioni sull’utilizzo di queste tecnologie sia da parte del personale e dei rappresentanti del SAG che da parte dei bambini e bambine che le utilizzano, in nome e per conto nostro o in risposta ad una richiesta della nostra organizzazione.
Valutazione e identificazione dei rischi
Tutte le attività̀ condotte da SAG che coinvolgono bambini, bambine o adolescenti, devono essere preventivamente valutate per garantire che qualsiasi rischio per la tutela dei minori possa essere preventivamente identificato e vengano sviluppati sistemi di controllo adeguati.
Glossario
ABUSO: qualunque atto che nuoccia fisicamente o psicologicamente a un bambino, una bambina o adolescente, che procuri direttamente o indirettamente un danno o precluda le prospettive di un salutare e sicuro sviluppo verso l’età adulta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le principali categorie di abuso sono: violenza fisica, violenza emotiva, negligenza e trattamento negligente, abuso e sfruttamento sessuale.
ABUSO FISICO: effettivo o potenziale danno fisico e lesioni perpetrate da un’altra persona (sia adulta che minorenne) che mettono il bambino, la bambina o l’adolescente in condizioni di rischiare lesioni fisiche (non accidentali né causate da patologie organiche). È abuso fisico colpire, percuotere, prendere a calci, scuotere, mordere, strangolare, scottare, bruciare, avvelenare e soffocare.
ABUSO NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI: si intende l’abuso fisico, sessuale o psicologico perpetrato ai danni di un o una minorenne da un adulto in posizione fiduciaria. Si verifica nel contesto di un’organizzazione nel settore pubblico o privato, in contesti residenziali (ad esempio, le comunità) o non residenziali (ad esempio, in una scuola, in un asilo nido o in un club sportivo). La persona abusante può lavorare direttamente con i bambini (essere, ad esempio, un allenatore, un insegnante) o in un ruolo ausiliario (ad esempio, un addetto alle pulizie). L’abuso può verificarsi fisicamente presso l’organizzazione, oppure gli autori possono ottenere l’accesso ai bambini attraverso l’organizzazione, ma l’abuso avviene altrove.
ABUSO PSICOLOGICO: forma di abuso che si concretizza attraverso frasi e comportamenti — messi in atto in modo continuato da chi, a vario titolo, si prende cura del/della minorenne — che hanno un’alta probabilità di arrecare danno alla salute e allo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale dello/a stesso/a. Include: isolamento forzato, critiche e rimproveri protratti, attribuzione di colpe, minacce verbali, intimidazioni, atteggiamenti discriminatori, rifiuto, esposizione alla violenza (violenza assistita) oppure a influenze criminali o immorali.
ABUSO SESSUALE: qualsiasi attività sessuale che coinvolga un bambino, una bambina o adolescente che, per ragioni di immaturità psicologica e/o affettiva o per condizioni di dipendenza dagli adulti (o in quanto ne subisce l’influenza), non è ritenuto/a in grado di compiere scelte consapevoli o di avere adeguata consapevolezza del significato e del valore delle attività sessuali in cui viene coinvolto/a. Con il termine «attività sessuale» si fa riferimento sia ai rapporti sessuali veri e propri che a forme di contatto erotico e anche ad atti che non prevedono un contatto diretto, come l’esporre il/la minorenne alla vista di un atto sessuale.
ADESCAMENTO ONLINE: un percorso, anche definito child grooming (dall’inglese to groom, che significa «curare, prendersi cura»), nel quale adulti potenziali abusanti presenti online utilizzano varie tecniche di manipolazione psicologica per indurre bambini/e o adolescenti a superare le resistenze emotive e a instaurare una relazione intima e/o sessualizzata.
Adulti con tali intenzioni rivolte a bambini/e e adolescenti utilizzano i canali di comunicazione offerti dalle tecnologie digitali per entrare in contatto con loro e gradualmente conquistare la loro fiducia, fino ad arrivare in alcuni casi anche a incontri fisici.
AMBIENTE SICURO: un ambiente sicuro per i bambini e le bambine, sia fisico che online, è quello che garantisce strategie volte a proteggere i bambini da qualsiasi tipo di abuso o maltrattamento. Un’organizzazione sicura è capace di identificare e valutare i fattori di rischio presenti nell’ambiente fisico, digitale e interpersonale e di adottare misure per mitigare tali rischi.
Un ambiente sicuro per i bambini sarà quello che garantisce un processo di selezione attento e completo, politiche di tutela a misura di bambino, linee guida chiare e sistemi e procedure di gestione funzionanti, tra cui le strategie per garantire l’individuazione precoce, l’indagine interna sulle sospette violazioni/preoccupazioni e i processi di segnalazione tempestivi.
BAMBINO, BAMBINA E ADOLESCENTE: con questi termini ci si riferisce a tutti coloro che hanno meno di 18 anni.
BULLISMO E CYBERBULLISMO: si definiscono bullismo tutte quelle situazioni caratterizzate da volontarie e ripetute aggressioni mirate a insultare, minacciare, diffamare e/o ferire una persona (o a volte un piccolo gruppo). Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente nel tempo, all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno che compie azioni o dice cose per avere potere su un’altra persona. Queste aggressioni spesso avvengono o iniziano negli ambienti di aggregazione dei ragazzi: da quello scolastico, a quello sportivo, a tutti gli altri ambienti in cui si ritrovano. Se si limitano alla quotidianità e alla vita offline dei ragazzi sono forme di bullismo. Se però queste prevaricazioni si estendono anche alla vita online, si parla di cyberbullismo. Si realizza attraverso l’invio di messaggi verbali, foto e/o video tramite smartphones, pc, tablet (su social network, app, chat) ed ha come effetto quello di insultare, offendere, minacciare, diffamare e/o ferire.
CAREGIVER: letteralmente, «donatore di cura». Si intende in questo caso ogni persona responsabile che, si prende cura di un soggetto minorenne a lui/lei affidato.
CHILD SAFEGUARDING: è la responsabilità di un’organizzazione nel garantire che il suo staff, i suoi operatori, partner, volontari, consulenti e le sue attività e i programmi non arrechino danno ai bambini e alle bambine con cui entrano in contatto, ovvero che non espongano i bambini e le bambine al rischio di maltrattamenti e abusi.
CODICE DI COMPORTAMENTO/CONDOTTA: un insieme di standard sul comportamento a cui il personale di un’organizzazione è obbligato ad attenersi.
COMPORTAMENTO DISCRIMINATORIO: comportamento irrispettoso verso una
persona che può riguardare la sua identità di genere, l’orientamento sessuale, lo stato civile, l’appartenenza etnica (includendo il colore della pelle, la nazionalità, ecc.), la religione o le sue credenze, l’età o la disabilità. Può includere anche l’intimidazione o la sopraffazione.
CONTESTI ORGANIZZATIVI: il termine è usato in maniera ampia per includere istituzioni e organizzazioni del settore pubblico, volontario o privato che lavorano in contesti residenziali o non residenziali e dove gli adulti possono lavorare direttamente o indirettamente con bambini e bambine.
CRC: acronimo di Convention on the Rights of the Child, la cui traduzione ufficiale in italiano è «Convenzione sui diritti del fanciullo». Nel testo si preferisce utilizzare la denominazione di uso corrente «Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».
FATTORI DI RISCHIO: eventi, situazioni o circostanze che possono minacciare lo sviluppo sano del bambino o della bambina.
FATTORI PROTETTIVI: il termine è usato per descrivere i fattori esterni all’individuo che proteggono da situazioni o eventi negativi, riducendo l’impatto di un fattore di rischio noto (ad esempio, una relazione di attaccamento positivo riduce l’impatto del divorzio dei genitori). Sono quei fattori che danno alle persone una copertura psicologica e contribuiscono a ridurre la probabilità che si verifichino effetti psicologici negativi di fronte a difficoltà o sofferenze; sono associati con un benessere sociale ed emotivo a lungo termine.
MOLESTIE: la molestia è una condotta indesiderata, che ha lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona e creare un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. Tale condotta può avvenire in una singola occasione o in più occasioni. Le molestie possono assumere la forma di condotta fisica, verbale o non verbale indesiderata.
MOLESTIE SESSUALI: molestie di natura sessuale (contatto fisico indesiderato, forme verbali o non verbali come gesti o manifestazioni indecenti).
NEGLIGENZA E TRATTAMENTO NEGLIGENTE: inadeguatezza o insufficienza di cure rispetto ai bisogni fisici, psicologici, medici e educativi propri della fase evolutiva del bambino, della bambina e dell’adolescente, da parte di coloro che ne sono i legali responsabili.
SISTEMI DI TUTELA: è un sistema che ha l’obiettivo di prevenire e proteggere i minori da qualsiasi forma di abuso e maltrattamento da parte di adulti in posizione fiduciaria, così come essere vigili nell’identificare e rispondere ad eventuali sospetti di abuso o maltrattamento dei beneficiari da parte di persone esterne all’organizzazione. Il sistema si basa su quattro pilastri fondamentali, ognuno imprescindibile per garantirne l’efficacia in sinergia reciproca, e prevede azioni organizzate e coerenti di: a) sensibilizzazione, b) prevenzione (incluso un codice di condotta), c) segnalazione (anche in forme child-friendly) e d) risposta a qualsiasi forma di maltrattamento o abuso a carico dei minori coinvolti nei propri servizi o in azioni dirette.
SFRUTTAMENTO SESSUALE: forma di abuso sessuale che prevede il coinvolgimento di bambini, bambine o adolescenti in qualsiasi tipo di attività sessuale in cambio di denaro, regali, cibo, ospitalità o altre utilità per il/la minorenne o la sua famiglia. È una forma di abuso sessuale che può essere erroneamente interpretata come consensuale sia da bambine, bambini e adolescenti che da adulti.
TRASCURATEZZA FISICA O AFFETTIVA: si intende la grave e/o persistente omissione di cure nei confronti del bambino o gli insuccessi in alcune importanti aree dell’allevamento, che hanno come conseguenza un danno significativo per la salute o per lo sviluppo e/o un ritardo della crescita in assenza di cause organiche.
TUTELA DEI BAMBINI: è l’insieme delle azioni di sensibilizzazione e prevenzione intraprese per promuovere il benessere di tutti i bambini e proteggerli da abusi. La protezione dei bambini è parte delle attività di tutela e si riferisce ad attività intraprese per proteggere i bambini e le bambine che soffrono o rischiano di subire danni significativi in situazioni specifiche.
CODICE DI CONDOTTA
Chiunque sia tesserato a SAG è tenuto ad uniformare i propri comportamenti, nello svolgimento delle attività sociali, organizzative, dirigenziali, tecniche, sportive, formative, ecc., alle linee guida di seguito indicate e che rappresentano un riferimento per una promozione attiva di buone condotte e pratiche.
- usare un linguaggio positivo e motivante valorizzando i risultati, anche parziali, raggiunti dai minori;
- favorire un clima accogliente dell’unicità di ciascun minore, cosicché possa sentirsi parte essenziale della società sportiva;
- comunicare con i minori valorizzando le loro capacità e le loro competenze; discutere insieme dei loro diritti, di cosa è accettabile, di cosa non lo è e di cosa possono fare nel caso in cui dovesse emergere un qualsiasi problema;
- rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutte le atlete e di tutti gli atleti coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione;
- spiegare in modo chiaro a tesserati/e che gli apprezzamenti, i commenti e le valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva possono essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona;
- aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori;
- rispettare la Policy di tutela dei minori, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti gli atleti e di tutte le atlete al di sopra ogni altra cosa;
- combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
- non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con atleti/e di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi, mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
- stringere un’alleanza educativa con i genitori al fine di fare squadra per la crescita e la tutela dei giovani atleti;
rispettare la privacy dei minori; - non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto;
- ricordare a tutti, soprattutto a bambini/e, ragazzi/e che si gioca per divertirsi e che il divertimento è essenziale, che la vittoria non è il fine ultimo ma una parte dell’esperienza e del divertimento;
- garantire sempre un tempo di gioco soddisfacente per tutti;
riservare ad ogni tesserato/a adeguati attenzione, impegno, rispetto e dignità; - prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio, percepite o conosciute anche indirettamente, in particolare a circostanze che riguardino minorenni, segnalando in tal caso e senza ritardo la situazione agli esercenti la responsabilità genitoriale;
- programmare allenamenti adeguati rispetto allo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo di ogni tesserato/a, tenendo in considerazione anche i suoi interessi e bisogni;
- programmare allenamenti adeguati allo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo di ogni tesserato/a, tenendo in considerazione anche i suoi interessi e bisogni;
- essere ragionevoli nelle richieste di tempo, promuovendo impegno ed entusiasmo, ricordando che i destinatari degli insegnamenti sono bambini/e, ragazzi/e che hanno anche altri interessi e impegni:
- definire programmazione e durata degli impegni tenendo conto delle età di ciascun atleta;
- essere un esempio per ogni atleta, soprattutto se minori, mantenere uno stato di forma fisica adeguata a un contesto sportivo, nonché tenere modelli comportamentali confacenti all’ambiente sportivo e agonistico;
- trattare tutti in egual modo, ponendo la medesima attenzione e dedicando lo stesso tempo, rispetto e dignità sia ai più talentuosi che ai meno dotati;
- evitare per quanto possibile i contatti fisici con i minori, ove siano necessari per l’insegnamento di una tecnica, operando preferibilmente in presenza di testimoni. Comunque, il contatto fisico non deve essere invasivo e/o molesto;
organizzare gli allenamenti in modo tale da minimizzare i rischi e da evitare comportamenti come urlare, colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente di un minore; è ammesso alzare la voce solo per incitare sotto il profilo sportivo o richiamare al fine di prevenire situazioni di rischio e pericolo; - organizzare gli allenamenti in modo tale da minimizzare i rischi ed evitare assolutamente comportamenti come urlare, colpire, assalire fisicamente un minore o abusarne fisicamente o psicologicamente;
- presso le strutture in gestione o in uso a SAG devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio;
- durante le sessioni di allenamento o di prova è consentito l’accesso agli spogliatoi esclusivamente agli atleti e alle atlete di SAG;
- gli allenatori/tecnici/dirigenti di sesso differente da quello degli atleti non possono entrare negli spogliatoi, se non dopo l’avvenuta vestizione dei medesimi e solo per le procedure di riconoscimento in occasione delle gare;
- gli allenatori/tecnici/dirigenti non possono entrare negli spogliatoi, se non accompagnati da altro allenatore/tecnico/dirigente;
- garantire sempre l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso a SAG durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati;
- durante le sessioni di allenamento o di prova non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e comunque solo per eventuale assistenza a tesserati e tesserate;
- i genitori o accompagnatori di sesso differente dal minore atleta, non possono entrare negli spogliatoi. Eventuali esigenze legate alla vestizione dell’abbigliamento tecnico sono gestite dal personale autorizzato di SAG;
- ai responsabili designati da SAG è consentita la vigilanza degli spogliatoi al termine delle partite o degli allenamenti, affinché sia lasciato in ordine e pulito. È altresì possibile la vigilanza su atleti/e affinché non assumano atteggiamenti inopportuno all’interno dello spogliatoio o danneggino lo stesso. In ogni caso, eventuali azioni di vigilanza dovranno avvenire secondo procedure rispettose della privacy, delle esigenze e delle specificità di ogni atleta:
- in caso di necessità, fermo restando il tempestivo allertamento del servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona offesa. La porta dovrà rimanere aperta e, se possibile, dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera);
- in caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, eventualmente in condivisione con atleti dello stesso genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore;
- in occasione delle trasferte, è opportuno porre attenzione a soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati. In caso di atleti minorenni, sono da adottare cautele ancora maggiori e devono essere acquisite tutte le autorizzazioni scritte da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale;
- durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello;
- durante le trasferte, gli accompagnatori sono responsabili della sicurezza e del benessere degli atleti dal momento che vengono affidati loro dai genitori fino al ritorno a casa;
- in caso di pernotto, non deve mai essere prevista la possibilità che a un minore venga assegnata una camera in condivisione con un operatore sportivo (salve particolari e comprovate esigenze e nulla osta da parte di genitori o tutori) a meno che non vi sia un legame di parentela tra il minore e l’adulto;
- in occasione delle trasferte che prevedano pernottamenti sag invia ai genitori un programma dettagliato e tutte le informazioni necessarie circa l’organizzazione dell’attività/evento. Sag si impegna a fornire tempestivamente ai genitori degli atleti un programma dettagliato e tutte le informazioni complete e corrette che siano necessarie per l’organizzazione dell’attività/evento, prevedendo eventualmente anche riunioni in presenza o In videoconferenza;
- altro specificare: questa lista non è esaustiva o esclusiva. Il principio è che tutti gli interessati devono evitare azioni o comportamenti che possano essere inappropriati o potenzialmente abusivi nei riguardi dei minori.
La Società SportandGo SSDR avente Sede legale in Via G.B. Roggerone 8 Genova (GE) e sede operativa in Via S. G. Bosco 14 Rosso Genova (GE) è una SOCIETA’ che ha per oggetto:
L’esercizio in via stabile e principale dell’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche in numerose discipline sportive facenti capo alle federazioni sportive nazionali e agli enti di promozione sportiva con cui la società intenderà affiliarsi;
la promozione e l’organizzazione di gare, tornei ed ogni altra attività legata;
la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica nonché la gestione di squadre dilettantistiche ed amatoriali per lo svolgimento e la diffusione dello sport;
la gestione di impianti sportivi e di strutture di rilevante interesse collettivo e sociale date in concessione da Enti o soggetti terzi autorizzati;
organizzare e gestire attività ludico sportive di animazione per bambini quali doposcuola e baby-parking.
Consulenza e organizzazione di meeting
La SportandGO SSDRL intende promuovere azioni di promozione e prevenzione con le finalità e con l’osservanza delle norme e delle direttive del Centro Sportivo Italiano APS e del CONI.
ORGANI DELLA DENOMINAZIONE SOCIALE
ORGANI DI GOVERNO
La SportandGO SSDRL ha un Amministratore unico e 2Soci che compongono l’Assemblea dei Soci.
Con la finalità di gestire le tematiche associate al safe-guarding è stato istituzionalizzato un Consiglio Direttivo costituito da
Luca Verardo, Canesi Chiara, Grosso Elisa, Nicoletta Traverso, Spaziottantottosrl ( Ing. Martini )
Di seguito sono sintetizzate le competenze del consiglio direttivo e degli organi ed organismi sociali, con espresso rimando allo Statuto della SportandGO SSDRL da intendersi parte integrante del presente Modello di Organizzazione Gestione e Controllo, altresì denominato Modello di prevenzione:
Presidente pro tempore / legale rappresentante
Luca Verardo
Segretario
Canesi Chiara
Amministratore
Luca Verardo
Resp. Attività agonistica
Grosso Elisa
Resp. Attività sportive scuole
Nicoletta Traverso
Responsabile Fiduciari
Spaziottantottosrl ( Ing. Martini )
Il Presidente Luca Verardo
presiede l’Assemblea dei soci
è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della Società
gli sono riconosciute tutte le facoltà per il raggiungimento degli scopi sociali che non siano dalla legge o dall’atto costitutivo riservate in modo tassativo all’Assemblea dei soci o al consiglio direttivo.
ha la rappresentanza della SportandGO SSDRL
Inoltre, l’Amministratore Unico sovrintende alla gestione amministrativa, finanziaria ed economico-patrimoniale della Società fatte salve le attribuzioni degli altri organi previsti dallo Statuto.
provvede alla stipula dei contratti con gli istruttori, collaboratori sportivi, partners, fornitori etc;
supervisiona la gestione della tesoreria della SportandGO SSDRL(pagamenti e incassi);
gestisce il personale (in particolare per quanto attiene permessi, ferie, cessazione del rapporto di lavoro etc);
supervisiona la selezione del personale
supervisiona la selezione di tecnici/allenatori
autorizza le spese per la gestione della SportandGO SSDRL
approva i bilanci preventivo e consuntivo
provvede alle relazioni con gli stakeholders
presiede e convoca il consiglio direttivo
definisce la programmazione delle attività sociali
si occupa delle relazioni con le amministrazioni locali
ORGANI DI CONTROLLO
Sono organi di controllo della SportandGO SSDRL:
Data Protection Officer (DPO) o anche Responsabile per la Protezione dei Dati, figura introdotta dal nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (Regolamento generale per la protezione dei dati personali n.2016/679 General Data Protection Regulation – GDPR);
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) di cui al d.lgs. 81/2008 per la sicurezza dell’ambiente di lavoro;
PREMESSA
PRINCIPALI DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI
ATTIVITÀ SENSIBILI: attività della Società nel cui ambito sussiste il rischio di commissione dei reati;
CONSULENTI E COLLABORATORI: coloro che agiscono in nome e/o per conto della DENOMINAZIONE SOCIALE sulla base di apposito mandato o di altro vincolo contrattuale di consulenza o collaborazione;
DESTINATARI/ESPONENTI: Soggetti ai quali è destinato il Modello
DIPENDENTI: tutti i lavoratori subordinati, parasubordinati della Società compresi eventuali Dirigenti;
FORNITORI: i soggetti, persone fisiche o giuridiche, che, in virtù di specifici contratti, erogano alla DENOMINAZIONE SOCIALE servizi o prestazioni;
LINEE GUIDA: le Linee guida redatte dal Centro Sportivo Italiano APS, ai sensi del Decreto legislativo 39/2021 Art. 16;
MODELLO: Complesso di principi e di Protocolli comportamentali finalizzato a prevenire il rischio della commissione di reati all’interno della DENOMINIAZIONE;
ORGANISMO DI VIGILANZA: L’Organismo di vigilanza (di seguito OdV) preposto al controllo del funzionamento e dell’osservanza del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo e del suo aggiornamento;
ORGANI DI GOVERNO E CONTROLLO: gli organi di governo sono l’Assemblea dei soci, il Presidente dell’Assemblea dei soci; gli organi di controllo sono il Data Protection Officer (DPO), il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), Consiglio Direttivo
P. A.: qualsiasi Pubblica Amministrazione, inclusi i relativi esponenti nella loro veste di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio anche di fatto;
PROCESSI SENSIBILI: insieme di processi della Società nel cui ambito ricorre il rischio di commissione di reati;
PROTOCOLLO: insieme delle procedure e delle attività di controllo poste in essere per ciascuna attività sensibile al fine di ridurre a livello “accettabile” il rischio di commissione di reati ai sensi del Decreto
1. La normativa di riferimento
Sulla base del Decreto legislativo 39/2021 Art. 16, in conformità con le disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI in materia nonché con i Principi Fondamentali proposti dall’osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding, il Centro Sportivo Italiano APS ha definito le linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta, da parte dei sodalizi affiliati, allo scopo di favorire la tutela dei minori e la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
L’obiettivo è garantire il rispetto del diritto della persona alla pratica sportiva tutelandola contro ogni forma di maltrattamento, violenza, discriminazione e/o abuso affinché sia salvaguardato il suo sviluppo fisico, psicologico, spirituale, sociale e morale, tramite la realizzazione e l’adozione di orientamenti e regolamentazioni utili per l’attuazione di interventi e metodologie uniformi a livello procedurale, con il fine specifico di garantire che tutte le organizzazioni sportive rispondano efficacemente all’esigenza di tutelare tutti i soggetti.
Il decreto, in particolare, fa riferimento al DL 8 giugno 2001, n. 231, ha richiesto precisa attenzione nei confronti di specifiche fattispecie di reato, con le conseguenti misure preventive: violenza e discriminazione di genere, razziale, molestie e abusi nei confronti dei minori.
2. Adozione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo
Con l’adozione del Modello (anche denominato Modello di prevenzione), la Società intende dotarsi di un nucleo essenziale di principi, protocolli e procedure che, a integrazione del sistema e degli altri strumenti organizzativi e di controllo interni già esistenti, risponda alle finalità e alle prescrizioni del Decreto.
I Destinatari sono tenuti al rispetto delle regole di comportamento previste dal Modello, nell’esercizio delle loro funzioni e/o dei loro incarichi nell’ambito delle aree e dei processi considerati a rischio. In particolare, esso include:
documento di safeguarding sulle materie indicate dal Decreto legislativo 39/2021;
codice di condotta sulle materie indicate dal Decreto legislativo 39/2021;
altra documentazione utile.
Tutti i destinatari del presente documento devono attenervisi, anche nel rispetto delle leggi nazionali e sovranazionali, tenuto conto che tali principi sovraintendono al regolare svolgimento dell’attività associativa, all’affidabilità della gestione, contribuendo a salvaguardarne l’immagine.
Successive modifiche o integrazioni del Modello eventualmente necessarie, tra cui l’adozione di ulteriori parti speciali per nuove tipologie di reato rilevanti per la Società, sono di competenza dell’Assemblea dei soci.
3. Diffusione, Comunicazione e Formazione
SportandGO SSDRL provvede ad informare i destinatari dell’esistenza e del contenuto del Modello, attraverso la collocazione nel sito Web www.mysportandgo.com), mediante apposite affissioni nella bacheca della sede operativa in Via san Giovanni Bosco 14 R, mettendo a disposizione del Personale dipendente ( collaboratori ) ed amministrativo copie su supporto cartaceo.
La conoscenza effettiva dei contenuti del Modello da parte delle risorse presenti ed operanti nella Società e di tutti i soggetti che hanno rapporti con essa è condizione necessaria per assicurare l’efficacia e la corretta funzionalità del Modello stesso oltre che requisito formale richiesto ai fini dell’efficacia esimente. Il personale, ad ogni livello, deve essere quindi consapevole delle possibili ripercussioni dei propri comportamenti e delle proprie azioni rispetto alle regole prescritte dal Modello.
La partecipazione ai programmi di formazione sul Modello è obbligatoria ed il controllo sull’effettività della formazione e sui contenuti del programma è demandato al Consiglio Direttivo, che svolge altresì un controllo circa la validità e la completezza dei piani formativi previsti ai fini di un’appropriata diffusione, di un’adeguata cultura dei controlli interni e di una chiara consapevolezza dei ruoli e responsabilità delle varie funzioni interne.
Al personale dipendente ed amministrativo verrà richiesto di sottoscrivere una specifica dichiarazione di adesione al Modello ed al Codice di condotta, di cui sarà contestualmente consegnata copia, e la stessa procedura dovrà essere seguita in caso di eventuali modifiche e aggiornamenti del Modello.
4. Consiglio Direttivo
In forza del presente Modello, agli organi di controllo precedentemente menzionati, si aggiunge a completare il sistema dei controlli interni, il Consiglio Direttivo che garantirà un costante scambio di flussi informativi con gli altri organi di controllo.
In attuazione di quanto previsto dal Decreto e tenuto conto del proprio assetto organizzativo, la SportandGO SSDRL si è dotata di Consiglio Direttivo composto da:
COMPONENTI DEL DIRETTIVO NOMINATO Luca Verardo, Canesi Chiara, Grosso Elisa e Nicoletta Traverso
IL RESPONSABILE DELLA TUTELA DEI MINORI ED AL CONTRASTO DI OGNI TIPO DI ABUSO E VIOLENZA, NONCHÉ ALLA PROTEZIONE DELL’INTEGRITÀ FISICA E MORALE DEI MINORI SPORTIVI
ASSEMBLEA DEI SOCI
IL CONSIGLIO DIRETTIVO in tutte le sue parti che rimane in carica per la durata di 2 ANNI ed è rieleggibile e/o modificabile in caso di situazioni particolari e/o esigenze personali che coinvolgano i membri appartenenti.
Al Consiglio direttivo è anche affidato il potere di proporre all’Assemblea dei Soci modifiche volte ad implementare l’efficacia del Modello stesso.
Al Consiglio Direttivo è stato altresì affidato il ruolo di Garante dell’applicazione del Codice di condotta al fine di assicurare la corretta osservanza ed applicazione dei principi contenuti nel Codice etico quale parte integrante del presente Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (All. A).
5. Rapporti tra destinatari e Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo riferisce, periodicamente o all’occorrenza, all’Assemblea dei soci e all’ Amministratore unico (salvo i casi di criticità che riguardino proprio quest’ultimo) in ordine all’effettiva attuazione del Modello o in ordine a specifiche situazioni di rischio che si siano eventualmente palesate.
I destinatari sono tenuti a informare e comunicare al Consiglio Direttivo ogni dato rilevante ai fini dell’assolvimento dei suoi compiti di prevenzione e controllo.
In presenza di problematiche interpretative o di quesiti sul Modello, i destinatari devono rivolgersi, in via privilegiata, al Consiglio Direttivo per i chiarimenti necessari od opportuni.
Il Consiglio Direttivo, eventualmente avvalendosi di esperto, è competente a risolvere i conflitti interpretativi concernenti la portata di principi e contenuti afferenti alle procedure di gestione già esistenti e quelli afferenti al Modello.
Al Consiglio Direttivo devono essere trasmessi altresì, nel rispetto delle norme sulla segretezza delle indagini, provvedimenti e/o notizie provenienti da autorità di Polizia, dall’Autorità Giudiziaria o da altra Autorità, dai quali si evinca lo svolgimento di attività giudiziaria o di indagine, anche contro ignoti, in relazione alla commissione di uno o più dei reati che possano mostrare collegamenti con la Società.
Il Consiglio Direttivo di concerto con i referenti delle funzioni interessate, potrà adottare proprie disposizioni operative che stabiliscano modalità e termini per la gestione e la diffusione di notizie, dati e altri elementi utili allo svolgimento dell’attività di vigilanza e di controllo dell’organismo stesso.
6. Segnalazioni verso il Consiglio Direttivo
Deve essere garantito l’afflusso di eventuali segnalazioni e notizie di reato al Consiglio Direttivo, incluse segnalazioni di natura ufficiosa, da parte di tutti gli esponenti della SportandGO SSDRL in merito ad eventi che potrebbero ingenerare responsabilità della Società ai sensi del Decreto ovvero che comunque configurino una violazione delle procedure, degli obblighi e/o dei divieti fissati dallo stesso Modello o del Codice.
Il Consiglio Direttivo valuterà le segnalazioni ricevute e gli eventuali provvedimenti da assumere. A tal fine, a sua discrezione valuterà l’autore della segnalazione della violazione, motivando in forma scritta eventuali rifiuti di procedere a indagine interna, dandone comunicazione all’Assemblea dei soci (salvo il caso di un suo conflitto di interessi nella situazione specifica).
La procedura di segnalazione sarà organizzata in modo da tenere indenni i segnalanti da ogni forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione, assicurando la riservatezza della loro identità, fatti salvi peraltro gli obblighi di legge e la tutela della SportandGO SSDRL e delle persone accusate erroneamente o in mala fede.
Pertanto, chiunque intenda segnalare una violazione (o presunta violazione) del Modello o del Codice Etico deve comunicarla al Consiglio Direttivo, tramite i mezzi sotto specificati, anche in forma anonima.
L’indirizzo cui inoltrare le segnalazioni in busta chiusa su cui indicare la dicitura RISERVATA Responsabile Safe Guarding è il seguente:
INDIRIZZO : Via San Giovanni Bosco 14 R Genova
PECpaladonboscodirezione@pec.it( solo se le segnalazioni non riguardano membri del Consiglio Direttivo )
MAIL safeguarding@spazio88.com
Le segnalazioni pervenute sono conservate a cura del Responsabile della Tutela dei Minori che le valuta e, in caso di accertata violazione, provvede a proporre gli eventuali provvedimenti. Ogni informazione, segnalazione, documentazione attestante i controlli svolti, report, verbali di riunioni previsti nel Modello sono conservati dal Consiglio Direttivo monocratico sia in formato cartaceo che elettronico per un periodo di 10 anni attraverso modalità che prevedano il rispetto del regolamento europeo 679/2016 smi nella gestione trattamento dei dati.
L’accesso ai sistemi di gestione elettronica utilizzati e alla documentazione cartacea è consentito – oltre che al Consiglio Direttivo e al Responsabile della Tutela dei Minori, anche successivamente alla cessazione della carica – esclusivamente agli Organi di governo e di controllo, previa loro richiesta.
Il Consiglio Direttivo provvede a redigere la procedura e a sottoporla all’approvazione del
ASSEMBLEA DEI SOCI.
La procedura è parte integrante del presente documento.
7. Sistema disciplinare
La Società ha predisposto un sistema di sanzioni disciplinari per le eventuali violazioni delle disposizioni del Modello. Tali violazioni possono determinare, come conseguenza, azioni disciplinari a carico dei soggetti interessati, anche a prescindere dall’instaurazione di un giudizio penale nel caso in cui il comportamento integri una fattispecie di reato. La valutazione disciplinare può inoltre non coincidere con l’eventuale giudizio espresso in sede penale, potendo tale valutazione riguardare anche comportamenti che semplicemente infrangano le regole procedimentali e d’azione previste dal Modello e tuttavia non ancora costituenti reato.
Il tipo e l’entità delle sanzioni verranno applicate, in concreto, in proporzione alla gravità delle mancanze, in base ai seguenti criteri generali di valutazione di maggiore o minore gravità del fatto e della colpevolezza individuali:
a. dolo o colpa della condotta inosservante;
b. rilevanza degli obblighi violati;
c. livello ricoperto di responsabilità gerarchica e/o tecnica;
d. responsabilità esclusiva o con altri che abbiano concorso nel determinare la violazione;
e. professionalità e personalità del soggetto, precedenti disciplinari, circostanze in cui è stato commesso il fatto illecito.
L’irrogazione della sanzione disciplinare sarà ispirata ai principi di autonomia (rispetto all’eventuale processo penale), tempestività, immediatezza, proporzionalità ed equità.
8. Comportamenti sanzionabili
Fermi restando gli obblighi definiti dalle norme vigenti ed applicabili, i comportamenti sanzionabili che costituiscono violazione del Modello sono, a titolo esemplificativo, elencati di seguito in ordine di gravità crescente:
A. violazione di regole o di procedure interne adottate in attuazione del Modello o ivi contenute
B. violazione di prescrizioni dei Codici di condotta;
C. comportamenti diretti al compimento di uno o più reati o comunque idonei ad esporre la SportandGO SSDRLalle conseguenze della commissione di reati.
Le sanzioni vengono commisurate al livello di responsabilità ed autonomia operativa delle persone coinvolte, all’eventuale esistenza di precedenti disciplinari a carico, all’intenzionalità e gravità del comportamento (misurabile in relazione al livello di rischio cui la SportandGO SSDRLè esposta).
9. Sanzioni
In caso di violazione del Modello da parte dei destinatari, il CONSIGLIO DIRETTIVO / ASSEMBLEA DEI SOCI può applicare le sanzioni di seguito elencate, secondo il criterio della proporzionalità:
RIMPROVERO VERBALE O SCRITTO
MULTA
SOSPENSIONE DAL SERVIZIO
SOSPENSIONE DALLA RETRIBUZIONE
LICENZIAMENTO SENZA PREAVVISO E CON TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Tali misure saranno concordate con il Consulente del Lavoro al fine di non comportare violazioni per quanto previsto dai contratti nazionali del lavoro.
Child Safeguarding Policy SportandGO SSDRL
Lo sport fa bene. E deve essere anche sicuro.
Per questa ragione SportandGO SSDRL ha voluto attivare un sistema di prevenzione e di promozione a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: Child Safeguarding Policy – CSP.
Educare attraverso lo sport è la mission di SportandGO SSDRL
Il progetto sportivo infatti, organizzato, serio e continuativo, è integrato e reso completo da quello educativo grazie alla collaborazione di tutti gli educatori sportivi della SportandGO SSDRL
Ed è proprio grazie al loro mandato educativo che le figure adulte di riferimento, nel progetto della SportandGO SSDRL sono chiamate ad un’attenzione seria e profonda verso i giovani atleti. Perché il loro ruolo non è semplicemente quello di crescere campioni sportivi ma, prima di tutto, quello di permettere ai più giovani una più ampia conoscenza di sé stessi, delle potenzialità e dei limiti del proprio corpo imparando a valorizzarlo, permettendo loro anche di sperimentare socialità, rispetto, onestà, altruismo e tutti quei valori che appartengono al nostro essere uomini e donne.
L’IMPEGNO DI DENOMINAZIONE SOCIALE NEI CONFRONTI DELLE BAMBINE, DEI BAMBINI E DEGLIADOLESCENTI
Considerando inscindibile il progetto educativo da quello sportivo SportandGO SSDRL in un’ottica di salvaguardia, cura e protezione dei bambini, bambine e adolescenti, assume nei loro confronti i seguenti impegni:
Sensibilizzazione e formazione
SportandGO SSDRLs’impegna ad assicurare che il proprio personale, ed ogni persona rappresentante la Società abbiano piena consapevolezza delle problematiche legate a qualunque forma di abuso e violenza nei confronti deiminori.
Prevenzione
SportandGO SSDRLs’impegna ad assicurare che il proprio personale, e ogni persona rappresentante la società si prodighi per creare un ambiente in cui i diritti dei minori siano sempre tutelati e i possibili abusi prevenuti.
Segnalazione
SportandGO SSDRL s’impegna ad assicurare che il proprio personale, sappia individuare con estrema chiarezza quando diventa necessario segnalare un sospetto di possibile abuso e quali azioni intraprendere in tale situazione.
Di conseguenza SportandGO SSDRL s’impegna ad assicurare un intervento efficace in risposta ad una segnalazione di abuso.
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
SportandGO SSDRL nomina il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà partecipare ai seminari informativi e formativi organizzati dal Centro Sportivo Italiano APS e/o da SportandGO SSDRL
DEFINIZIONI E AMBITO della CSP
La CSP investe tutti i settori di attività del SportandGO SSDRL
Pertanto, si stabilisce che per
DIRIGENTI,
TECNICI DELLE DIVERSE DISCIPLINE,
PERSONALE E COLLABORATORI
ISCRITTO/A CHE OPERI, A QUALSIASI TITOLO, ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA ASSOCIATIVA,
costituiscono comportamenti rilevanti, da evitare e prevenire:
1) abuso psicologico;
2) abuso fisico;
3) molestie e abusi sessuali;
4) bullismo e comportamenti discriminatori;
5) omissione negligente di assistenza (c.d. “neglect”).
Per abuso psicologico si intende denigrare, umiliare, respingere, isolare, intimidire, aggredire verbalmente e qualsiasi altro comportamento teso a ledere l’autostima del/la tesserato/a.
Per abuso fisico si intende qualsiasi atto deliberato e sgradito che possa causare, in senso reale o potenziale, danni fisici e/o traumi volontari o, in ogni caso, danni alla salute. L’abuso può anche configurarsi nel costringere l’atleta a carichi di lavoro inadeguati all’età, al genere, e alla struttura e capacità fisica oppure anche la costrizione a doversi allenare anche da infortunato o comunque dolorante.
In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscano il consumo forzato di
alcool o sostanze dopanti di vario genere vietate dalle norme vigenti.
Per molestie o abusi sessuali si intende qualsiasi condotta fisica, psicologica o verbale, avente connotazione sessuale, non desiderata o il cui consenso è forzato, manipolato o addirittura negato.
La molestia e l’abuso possono avere origine anche da altri elementi discriminatori quali: razza, religione, colore, credo, origine etnica, caratteristiche fisiche, genere, orientamento sessuale, disabilità, età, status socioeconomico e capacità atletiche.
Per bullismo si intende qualsiasi comportamento aggressivo da parte di uno o più soggetti, tenuto personalmente oppure attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, che tende ad infliggere una sofferenza psicologica e fisica o a provocare l’isolamento sociale di qualsiasi persona iscritta all’associazione, sia che si tratti di caso isolato sia di atti ripetuti nel tempo.
Per omissione negligente di assistenza (c.d. “neglect”) si intende il mancato intervento di un Dirigente, Tecnico o di qualsiasi Tesserato/a, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, nonostante la venuta a conoscenza di uno degli eventi sopracitati.
CRITERI DI ATTUAZIONE
Diffusione e sensibilizzazione
SportandGO SSDRL garantisce un’ampia diffusione della CSP, della relativa Procedura e del Codice di comportamento.
La sensibilizzazione coinvolgerà tutto il personale di SportandGO SSDRL, il personale di organizzazioni Partner con i loro rappresentanti e tutti gli stakeholder e, in particolare, i bambini, le bambine, gli adolescenti e coloro che se ne prendono cura.
La diffusione è gestita in modo da assicurare che la Policy ed il Codice di Comportamento siano pienamente compresi; a tal fine può prevedersi l’utilizzo di traduzioni nella lingua dei beneficiari e la produzione di materiali esplicativi a misura di bambino.
Selezione e assunzione di personale
La selezione e l’assunzione del personale o di altri collaboratori deve riflettere l’impegno del SportandGO SSDRL nella tutela dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, garantendo che vengano adottati controlli e procedure atti ad escludere chiunque non sia ritenuto idoneo a lavorare con i minori.
SportandGO SSDRL prima di assegnare un incarico di qualsiasi tipo, deve procedere all’acquisizione delle idonee certificazioni rilasciate da parte delle autorità competenti relative ai precedenti penali. In caso di incarichi entrati in vigore prima dell’adozione del precedente documento, l’Associazione procederà all’acquisizione delle suddette certificazioni per tutti i suoi collaboratori.
Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per l’Associazione a contatto con minori deve visionare e sottoscrivere il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione, rispettandone ogni singola parte.
Formazione
Il personale di SportandGO SSDRL e i suoi rappresentanti, in relazione allo specifico ruolo all’interno dell’organizzazione, devono essere supportati nello sviluppare competenze, conoscenze ed esperienze rispetto alla gestione della tutela dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.
Inclusione della CSP nei sistemi e nei processi gestionali
La CSP anima ogni sistema e processo di SportandGO SSDRL già esistenti o attuati in futuro, che possano avere ricadute sulla tutela dei minori, così da creare un ambiente nel quale i diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti siano costantemente rispettati.
Tecnologie di comunicazione ed informazione
Un regolamento interno disciplinerà l’utilizzo appropriato delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione quali internet, siti web, siti di social network o fotografia digitale, onde poter assicurare che i bambini, le bambine e gli adolescenti non corrano rischi.
Tale regolamento conterrà̀ indicazioni sull’utilizzo di queste tecnologie sia da parte del personale e dei rappresentanti del SportandGO SSDR Lche da parte dei bambini e bambine che le utilizzano, in nome e per conto nostro o in risposta ad una richiesta della nostra organizzazione.
Valutazione e identificazione dei rischi
Tutte le attività̀ condotte da SportandGO SSDRL che coinvolgono bambini, bambine o adolescenti, devono essere preventivamente valutate per garantire che qualsiasi rischio per la tutela dei minori possa essere preventivamente identificato e vengano sviluppati sistemi di controllo adeguati.
Glossario
ABUSO: qualunque atto che nuoccia fisicamente o psicologicamente a un bambino, una bambina o adolescente, che procuri direttamente o indirettamente un danno o precluda le prospettive di un salutare e sicuro sviluppo verso l’età adulta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le principali categorie di abuso sono: violenza fisica, violenza emotiva, negligenza e trattamento negligente, abuso e sfruttamento sessuale.
ABUSO FISICO: effettivo o potenziale danno fisico e lesioni perpetrate da un’altra persona (sia adulta che minorenne) che mettono il bambino, la bambina o l’adolescente in condizioni di rischiare lesioni fisiche (non accidentali né causate da patologie organiche). È abuso fisico colpire, percuotere, prendere a calci, scuotere, mordere, strangolare, scottare, bruciare, avvelenare e soffocare.
ABUSO NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI: si intende l’abuso fisico, sessuale o psicologico perpetrato ai danni di un o una minorenne da un adulto in posizione fiduciaria. Si verifica nel contesto di un’organizzazione nel settore pubblico o privato, in contesti residenziali (ad esempio, le comunità) o non residenziali (ad esempio, in una scuola, in un asilo nido o in un club sportivo). La persona abusante può lavorare direttamente con i bambini (essere, ad esempio, un allenatore, un insegnante) o in un ruolo ausiliario (ad esempio, un addetto alle pulizie). L’abuso può verificarsi fisicamente presso l’organizzazione, oppure gli autori possono ottenere l’accesso ai bambini attraverso l’organizzazione, ma l’abuso avviene altrove.
ABUSO PSICOLOGICO: forma di abuso che si concretizza attraverso frasi e comportamenti — messi in atto in modo continuato da chi, a vario titolo, si prende cura del/della minorenne — che hanno un’alta probabilità di arrecare danno alla salute e allo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale dello/a stesso/a. Include: isolamento forzato, critiche e rimproveri protratti, attribuzione di colpe, minacce verbali, intimidazioni, atteggiamenti discriminatori, rifiuto, esposizione alla violenza (violenza assistita) oppure a influenze criminali o immorali.
ABUSO SESSUALE: qualsiasi attività sessuale che coinvolga un bambino, una bambina o adolescente che, per ragioni di immaturità psicologica e/o affettiva o per condizioni di dipendenza dagli adulti (o in quanto ne subisce l’influenza), non è ritenuto/a in grado di compiere scelte consapevoli o di avere adeguata consapevolezza del significato e del valore delle attività sessuali in cui viene coinvolto/a. Con il termine «attività sessuale» si fa riferimento sia ai rapporti sessuali veri e propri che a forme di contatto erotico e anche ad atti che non prevedono un contatto diretto, come l’esporre il/la minorenne alla vista di un atto sessuale.
ADESCAMENTO ONLINE: un percorso, anche definito child grooming (dall’inglese to groom, che significa «curare, prendersi cura»), nel quale adulti potenziali abusanti presenti online utilizzano varie tecniche di manipolazione psicologica per indurre bambini/e o adolescenti a superare le resistenze emotive e a instaurare una relazione intima e/o sessualizzata.
Adulti con tali intenzioni rivolte a bambini/e e adolescenti utilizzano i canali di comunicazione offerti dalle tecnologie digitali per entrare in contatto con loro e gradualmente conquistare la loro fiducia, fino ad arrivare in alcuni casi anche a incontri fisici.
AMBIENTE SICURO: un ambiente sicuro per i bambini e le bambine, sia fisico che online, è quello che garantisce strategie volte a proteggere i bambini da qualsiasi tipo di abuso o maltrattamento. Un’organizzazione sicura è capace di identificare e valutare i fattori di rischio presenti nell’ambiente fisico, digitale e interpersonale e di adottare misure per mitigare tali rischi.
Un ambiente sicuro per i bambini sarà quello che garantisce un processo di selezione attento e completo, politiche di tutela a misura di bambino, linee guida chiare e sistemi e procedure di gestione funzionanti, tra cui le strategie per garantire l’individuazione precoce, l’indagine interna sulle sospette violazioni/preoccupazioni e i processi di segnalazione tempestivi.
BAMBINO, BAMBINA E ADOLESCENTE: con questi termini ci si riferisce a tutti coloro che hanno meno di 18 anni.
BULLISMO E CYBERBULLISMO: si definiscono bullismo tutte quelle situazioni caratterizzate da volontarie e ripetute aggressioni mirate a insultare, minacciare, diffamare e/o ferire una persona (o a volte un piccolo gruppo). Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente nel tempo, all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno che compie azioni o dice cose per avere potere su un’altra persona. Queste aggressioni spesso avvengono o iniziano negli ambienti di aggregazione dei ragazzi: da quello scolastico, a quello sportivo, a tutti gli altri ambienti in cui si ritrovano. Se si limitano alla quotidianità e alla vita offline dei ragazzi sono forme di bullismo. Se però queste prevaricazioni si estendono anche alla vita online, si parla di cyberbullismo. Si realizza attraverso l’invio di messaggi verbali, foto e/o video tramite smartphones, pc, tablet (su social network, app, chat) ed ha come effetto quello di insultare, offendere, minacciare, diffamare e/o ferire.
CAREGIVER: letteralmente, «donatore di cura». Si intende in questo caso ogni persona responsabile che, si prende cura di un soggetto minorenne a lui/lei affidato.
CHILD SAFEGUARDING: è la responsabilità di un’organizzazione nel garantire che il suo staff, i suoi operatori, partner, volontari, consulenti e le sue attività e i programmi non arrechino danno ai bambini e alle bambine con cui entrano in contatto, ovvero che non espongano i bambini e le bambine al rischio di maltrattamenti e abusi.
CODICE DI COMPORTAMENTO/CONDOTTA: un insieme di standard sul comportamento a cui il personale di un’organizzazione è obbligato ad attenersi.
COMPORTAMENTO DISCRIMINATORIO: comportamento irrispettoso verso una
persona che può riguardare la sua identità di genere, l’orientamento sessuale, lo stato civile, l’appartenenza etnica (includendo il colore della pelle, la nazionalità, ecc.), la religione o le sue credenze, l’età o la disabilità. Può includere anche l’intimidazione o la sopraffazione.
CONTESTI ORGANIZZATIVI: il termine è usato in maniera ampia per includere istituzioni e organizzazioni del settore pubblico, volontario o privato che lavorano in contesti residenziali o non residenziali e dove gli adulti possono lavorare direttamente o indirettamente con bambini e bambine.
CRC: acronimo di Convention on the Rights of the Child, la cui traduzione ufficiale in italiano è «Convenzione sui diritti del fanciullo». Nel testo si preferisce utilizzare la denominazione di uso corrente «Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».
FATTORI DI RISCHIO: eventi, situazioni o circostanze che possono minacciare lo sviluppo sano del bambino o della bambina.
FATTORI PROTETTIVI: il termine è usato per descrivere i fattori esterni all’individuo che proteggono da situazioni o eventi negativi, riducendo l’impatto di un fattore di rischio noto (ad esempio, una relazione di attaccamento positivo riduce l’impatto del divorzio dei genitori). Sono quei fattori che danno alle persone una copertura psicologica e contribuiscono a ridurre la probabilità che si verifichino effetti psicologici negativi di fronte a difficoltà o sofferenze; sono associati con un benessere sociale ed emotivo a lungo termine.
MOLESTIE: la molestia è una condotta indesiderata, che ha lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona e creare un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. Tale condotta può avvenire in una singola occasione o in più occasioni. Le molestie possono assumere la forma di condotta fisica, verbale o non verbale indesiderata.
MOLESTIE SESSUALI: molestie di natura sessuale (contatto fisico indesiderato, forme verbali o non verbali come gesti o manifestazioni indecenti).
NEGLIGENZA E TRATTAMENTO NEGLIGENTE: inadeguatezza o insufficienza di cure rispetto ai bisogni fisici, psicologici, medici e educativi propri della fase evolutiva del bambino, della bambina e dell’adolescente, da parte di coloro che ne sono i legali responsabili.
SISTEMI DI TUTELA: è un sistema che ha l’obiettivo di prevenire e proteggere i minori da qualsiasi forma di abuso e maltrattamento da parte di adulti in posizione fiduciaria, così come essere vigili nell’identificare e rispondere ad eventuali sospetti di abuso o maltrattamento dei beneficiari da parte di persone esterne all’organizzazione. Il sistema si basa su quattro pilastri fondamentali, ognuno imprescindibile per garantirne l’efficacia in sinergia reciproca, e prevede azioni organizzate e coerenti di: a) sensibilizzazione, b) prevenzione (incluso un codice di condotta), c) segnalazione (anche in forme child-friendly) e d) risposta a qualsiasi forma di maltrattamento o abuso a carico dei minori coinvolti nei propri servizi o in azioni dirette.
SFRUTTAMENTO SESSUALE: forma di abuso sessuale che prevede il coinvolgimento di bambini, bambine o adolescenti in qualsiasi tipo di attività sessuale in cambio di denaro, regali, cibo, ospitalità o altre utilità per il/la minorenne o la sua famiglia. È una forma di abuso sessuale che può essere erroneamente interpretata come consensuale sia da bambine, bambini e adolescenti che da adulti.
TRASCURATEZZA FISICA O AFFETTIVA: si intende la grave e/o persistente omissione di cure nei confronti del bambino o gli insuccessi in alcune importanti aree dell’allevamento, che hanno come conseguenza un danno significativo per la salute o per lo sviluppo e/o un ritardo della crescita in assenza di cause organiche.
TUTELA DEI BAMBINI: è l’insieme delle azioni di sensibilizzazione e prevenzione intraprese per promuovere il benessere di tutti i bambini e proteggerli da abusi. La protezione dei bambini è parte delle attività di tutela e si riferisce ad attività intraprese per proteggere i bambini e le bambine che soffrono o rischiano di subire danni significativi in situazioni specifiche.
.
CODICE DI CONDOTTA
Chiunque sia tesserato a SportandGO SSDRLè tenuto ad uniformare i propri comportamenti, nello svolgimento delle attività sociali, organizzative, dirigenziali, tecniche, sportive, formative, ecc., alle linee guida di seguito indicate e che rappresentano un riferimento per una promozione attiva di buone condotte e pratiche.
usare un linguaggio positivo e motivante valorizzando i risultati, anche parziali, raggiunti dai minori;
favorire un clima accogliente dell’unicità di ciascun minore, cosicché possa sentirsi parte essenziale della società sportiva;
comunicare con i minori valorizzando le loro capacità e le loro competenze; discutere insieme dei loro diritti, di cosa è accettabile, di cosa non lo è e di cosa possono fare nel caso in cui dovesse emergere un qualsiasi problema;
rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutte le atlete e di tutti gli atleti coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione;
spiegare in modo chiaro a tesserati/e che gli apprezzamenti, i commenti e le valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva possono essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona;
rispettare la Policy di tutela dei minori, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti gli atleti e di tutte le atlete al di sopra ogni altra cosa;
combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con atleti/e di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi, mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
stringere un’alleanza educativa con i genitori al fine di fare squadra per la crescita e la tutela dei giovani atleti;
rispettare la privacy dei minori;
non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto;
ricordare a tutti, soprattutto a bambini/e, ragazzi/e che si gioca per divertirsi e che il divertimento è essenziale, che la vittoria non è il fine ultimo ma una parte dell’esperienza e del divertimento;
garantire sempre un tempo di gioco soddisfacente per tutti;
riservare ad ogni tesserato/a adeguati attenzione, impegno, rispetto e dignità;
prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio, percepite o conosciute anche indirettamente, in particolare a circostanze che riguardino minorenni, segnalando in tal caso e senza ritardo la situazione agli esercenti la responsabilità genitoriale;
programmare allenamenti adeguati rispetto allo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo di ogni tesserato/a, tenendo in considerazione anche i suoi interessi e bisogni;
durante gli allenamenti è opportuno prevenire, con azioni di sensibilizzazione e controllo, tutti i comportamenti e le condotte che possano generare qualsiasi forma di abuso, discriminazione, esclusione, ecc.;
organizzare il lavoro, le partite, il luogo di allenamento e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
essere ragionevoli nelle richieste di tempo, promuovendo impegno ed entusiasmo, ricordando che i destinatari degli insegnamenti sono bambini/e, ragazzi/e che hanno anche altri interessi e impegni:
definire programmazione e durata degli impegni tenendo conto delle età di ciascun atleta;
essere un esempio per ogni atleta, soprattutto se minori, mantenere uno stato di forma fisica adeguata a un contesto sportivo, nonché tenere modelli comportamentali confacenti all’ambiente sportivo e agonistico;
trattare tutti in egual modo, ponendo la medesima attenzione e dedicando lo stesso tempo, rispetto e dignità sia ai più talentuosi che ai meno dotati;
non utilizzare ed essere severi verso chi usa sostanze proibite,
organizzare gli allenamenti in modo tale da minimizzare i rischi e da evitare comportamenti come urlare, colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente di un minore; è ammesso alzare la voce solo per incitare sotto il profilo sportivo o richiamare al fine di prevenire situazioni di rischio e pericolo;
presso le strutture in gestione o in uso a SportandGO SSDRL devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio;
gli allenatori/tecnici/dirigenti non possono entrare negli spogliatoi, se non accompagnati da altro allenatore/tecnico/dirigente;
garantire sempre l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso a YYYYYY durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati
durante le sessioni di allenamento o di prova non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e comunque solo per eventuale assistenza a tesserati e tesserate sotto i 16 anni di età o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale;
durante le sessioni di allenamento o di prova non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e comunque solo per eventuale assistenza a tesserati e tesserate sotto i 16 anni di età o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale; in caso il genitore/accompagnatore sia di sesso diverso dal minore accompagnato, lo stesso non potrà comunque entrare negli spogliatoi;
ai responsabili designati dalla SportandGO SSDRL consentita la vigilanza degli spogliatoi al termine delle partite o degli allenamenti, affinché sia lasciato in ordine e pulito. È altresì possibile la vigilanza su atleti/e affinché non assumano atteggiamenti inopportuno all’interno dello spogliatoio o danneggino lo stesso. In ogni caso, eventuali azioni di vigilanza dovranno avvenire secondo procedure rispettose della privacy, delle esigenze e delle specificità di ogni atleta.
in caso di necessità, fermo restando il tempestivo allertamento del servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona offesa. La porta dovrà rimanere aperta e, se possibile, dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera).
in caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, eventualmente in condivisione con atleti dello stesso genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore.
in occasione delle trasferte, è opportuno porre attenzione a soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati. In caso di atleti minorenni, sono da adottare cautele ancora maggiori e devono essere acquisite tutte le autorizzazioni scritte da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale;
durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello;
durante le trasferte, gli accompagnatori sono responsabili della sicurezza e del benessere degli atleti dal momento che vengono affidati loro dai genitori fino al ritorno a casa;
in occasione delle trasferte che prevedano pernottamenti, la SportandGO SSDRL invia ai genitori un programma dettagliato e tutte le informazioni necessarie circa l’organizzazione dell’attività/evento. La SportandGO SSDRL si impegna a fornire tempestivamente ai genitori degli atleti un programma dettagliato e tutte le informazioni complete e corrette che siano necessarie per l’organizzazione dell’attività/evento, prevedendo eventualmente anche riunioni in presenza o In videoconferenza;
Questa lista non è esaustiva o esclusiva. Il principio è che tutti gli interessati devono evitare azioni o comportamenti che possano essere inappropriati o potenzialmente abusivi nei riguardi dei minori.